18 lug 2012

Paesaggi-Landscape

I paesaggi sono forse alcuni dei soggetti più ricercati da fotografi professionisti e non.
Che siano essi paesaggi di mare, di montagna, ampie valli o skyline di città notturne, chiunque dinanzi a tali spettacoli della natura ha la sensazione che il tempo si fermi.
Ebbene può sembrare semplice prendere la fotocamera, puntarla verso l'orizzonte e ottenere immagini indimenticabili, ma, inutile dirlo, non è così.
Alcuni professionisti hanno fatto di questo tipo di fotografia il loro lavoro e nel corso degli anni sono riusciti a perfezionare la loro tecnica, la capacità di interpretare i fenomeni atmosferici al fine di migliorare gli scatti finali e soprattutto di evitare di mettere in pericolo se stessi e la propria attrezzatura.

Ovviamente non bisogna essere per forza fotografi del National Geographic per ottenere immagini che soddisfino i nostri gusti, come sempre alcuni consigli e accorgimenti permetteranno di migliorare di molto i nostri scatti.

Vediamo come sempre quali sono gli "attrezzi del mestiere" che sono indispensabili per ottenere delle buone foto di paesaggi.

  • Fotocamera digitale. Come sempre facciamo riferimento a modelli DSLR (reflex) ma qualsiasi fotocamera che ci permetta di gestire i parametri dell'esposizione si presta a tale utilizzo.




  • Treppiede. E' importante che esso sia robusto e stabile. Non è consigliabile risparmiare su questi importanti strumenti in quanto un treppiede poco stabile non solo provoca foto mosse in caso di vento forte, ma rischia di far cadere e danneggiare la nostra attrezzatura. Alcuni modelli posseggono un gancio nella parte bassa al quale si può attaccare un sacco pieno di sabbia o sassi per dare maggiore stabilità alla struttura.

  • Filtri. Quando si parla di filtri si entra in un argomento molto ampio e tecnico. Esistono due tipi di filtri:

  1. ND ( neutral density). Sono vetrini scuri che servono a limitare la luce in entrata nell'obiettivo. Essi a loro volta possono essere interi o graduati, questi ultimi,  in cui solo la parte alta del vetrino è scura, servono a limitare la luce del cielo al fine di evitare che esso sia sovraesposto rispetto al resto dell'immagine.
  2. Polarizzatori. Hanno un funzionamento più complesso, in breve essi riducono i riflessi indesiderati provenienti da superfici come acqua o metalli, inoltre rendono i colori più saturi.




  • Cavo di scatto remoto. In particolari condizioni,  magari con poca luce, avremo bisogno di utilizzare tempi molto lunghi. Al fine di ridurre al minimo le vibrazioni può essere utile collegare alla fotocamera un cavo di scatto remoto. Esso inoltre permette di prolungare l'esposizione utilizzando la funzione BULB ,nella quale l'otturatore resta aperto per tutto il tempo che vogliamo.

  • Obiettivo grandangolare. E' consigliabile utilizzare nella fotografia paesaggistica lenti grandangolari cioè obiettivi che hanno un elevato angolo di campo. In poche parole questi obiettivi permettono di catturare in un unico scatto grandi porzioni di paesaggio. 




Che dire invece della tecnica? Come si possono ottenere buone immagini utilizzando l'attrezzatura appena elencata?
La cosa più importante da ricordare è che la fotografia paesaggistica è, in buona parte, pianificazione.
Non serve iniziare a scattare a raffica ogni volta che posiamo lo sguardo su uno scorcio di panorama, al contrario cerchiamo di capire come sfruttare al meglio quella occasione per portare a casa lo scatto migliore.
Come sentiremo dire più volte non è importante la quantità di foto che riusciamo a fare, ma la loro qualità.

Vediamo quindi alcuni pratici consigli per ottenere paesaggi mozzafiato:

foto di Gianni Luccheo
  •  Aspettate il momento migliore.
Quando si trova la location giusta bisogna cercare di non farsi prendere dalla fretta. Spesso si ha la tendenza a scattare, osservare il risultato, e (se esso ci soddisfa) andare via. Questo è proprio quello che vorremo evitare. Bisogna prendere del tempo per ogni foto. Scattare al momento migliore significa scegliere l'ora della giornata più adatta a rendere quel paesaggio perfetto. I fotografi utilizzano la così detta  "golden hour" (ora d'oro) che spesso coincide con i minuti precedenti all'alba o quelli subito dopo il tramonto. In questi istanti il cielo assume sfumature stupende ed il paesaggio si mostra in tutta la sua bellezza. Ovviamente non sempre è possibile stare ore ad aspettare le condizioni ideali, ma come abbiamo detto precedentemente l'importante è pianificare. Se ci rendiamo conto che per ottenere un ottimo scatto bisogna aspettare molto tempo, potremo tranquillamente tornare in secondo momento, magari ad un orario più vicino alla golden hour.

  • Occhio all'orizzonte.
 Quando si scattano foto di paesaggi bisogna stare molto attenti che l'orizzonte non sia inclinato. Questo penalizzerebbe molto il risultato finale in quanto esso in natura ci appare sempre perfettamente orizzontale, per cui è così che deve presentarsi nelle nostre foto. Alcune fotocamere hanno uno strumento interno visibile sul display che ci consente di posizionare la macchina nella posizione corretta. Anche alcuni tripod posseggono una piccola livella che può tornare utile. Se non disponiamo di questi strumenti possiamo sempre intervenire in post-produzione per posizionare correttamente la linea dell'orizzonte.
1) foto di Gianni Luccheo


















2) foto di Gianni Luccheo
come appare evidente dalle immagini riportate, nella foto 2 l' orizzonte non è posizionato correttamente (leggermente inclinato verso sinistra) dando alla foto un aspetto innaturale, che di certo non colpisce l'attenzione dell'osservatore.


  • Bilanciamento del bianco.
Possiamo provare a scattare impostando la fotocamera in "Luce solare diretta" (circa 5560K). Questo perchè spesso il WB Auto può non riuscire ad interpretare al meglio i colori del cielo, soprattutto al tramonto. Scattando in RAW  comunque si ha il vantaggio di poter modificare il WB in post-produzione.

  • Esposizione
Il risultato più difficile da ottenere è la giusta esposizione in tutte le parti della foto. Ad esempio scattando di giorno può non essere facile esporre correttamente  un campo di fiori e contemporaneamente il cielo (molto più luminoso). Ci sono vari modi per ovviare a questo problema. Il primo, e forse quello migliore, è utilizzare dei filtri. Come detto prima i filtri ND graduati ci permettono di scurire la parte alta della foto, mantenendo così i dettagli del cielo, e intanto esporre correttamente la parte sottostante. Un altro modo è intervenire in post-produzione, grazie alla quale si possono aggiungere filtri digitali per recuperare dettagli, duplicare i livelli e modificare i metodi di fusione per saturare il cielo. Esiste inoltre una tecnica detta HDR ( hight dinamic range) di cui parleremo in seguito, che permette di utilizzare scatti diversamente esposti per ottenere un unico file.

  • Composizione.
Quando si fotografano paesaggi si rischia si proporre all'osservatore foto banali. La regola dei terzi è una delle regole di composizione che un buon fotoamatore dovrebbe rispettare. Essa afferma che è possibile dividere la nostra fotografia in 9 aree delimitate da due linee verticali e due orizzontali. Esse formano quattro punti di incontro, tali punti sono considerati punti di interesse poiché l'occhio umano si sofferma naturalmente su di essi. Per questo posizionare il soggetto o un dettaglio del soggetto su uno di questi punti rende la foto molto più interessante. Lo stesso vale per le linee. Prima abbiamo detto che l'orizzonte non deve essere inclinato, ma dove va posizionato? Rispettando la regola dei terzi potremo posizionarlo sulla linea inferiore per dare risalto al cielo, o su quella superiore per dare più attenzione ai riflessi sul mare. Per cui un paesaggio in cui la linea dell'orizzonte appare al centro dell'immagine potrebbe sembrare scontata. Ovviamente queste sono indicazioni e non dovrebbero inibire la nostra creatività. E' sempre il fotografo che decide ciò che è meglio per i suoi scatti.
 1)  foto di Gianni Luccheo
Nella foto 1 possiamo vedere come l'orizzonte sia  posizionato sulla linea inferiore, dando risalto alle sfumature del cielo. Inoltre i soggetti (cioè ombrellone bici e bambino) sono posizionati sui punti di incontro del terzo inferiore. In questo modo l'intera foto appare ordinata e ben composta.
2)   foto di Gianni Luccheo 
Nella foto 2 invece l'orizzonte è posto sulla linea superiore per dare maggiore attenzione all'acqua che grazie ad una lunga esposizione crea il famoso effetto seta. Inoltre il masso di roccia è posizionato su un punto di incontro.


Questi sono alcuni consigli utili che ci permettono di ottenere buone foto paesaggistiche. Come sempre l'immaginazione e la capacità del fotografo di trovare l'inquadratura perfetta sono ingredienti necessari a tal fine. Molto spesso può essere utile osservare lavori di altri fotografi per capire quale stile è il più adatto alla nostra personalità e capacità, in modo da creare con il tempo uno stile tutto nostro, che si distacchi da quello di chiunque altro, anche perchè sarebbe troppo facile limitarsi a "copiare" o ricreare foto di successo, e ovviamente questo non darebbe nessuna soddisfazione. Quindi il tutto va fatto sempre nel massimo rispetto verso l'autore delle foto che osserviamo. Questo ci consente anche di prendere confidenza e familiarità con le tecniche di composizione ,infatti una volta che l'occhio si abitua a certi standard di composizione, verrà naturale, guardando gli scatti degli altri, capire cosa essi hanno voluto trasmettere nella  foto e quali scelte hanno fatto al momento dello scatto. Alla fine la fotografia può essere interpretata anche in questo senso, una forma di comunicazione tra individui che, spesso a distanza di decenni, si ritrovano a fissare la stessa immagine ed a provare le medesime sensazioni...


Grazie.
Gianni Luccheo.